Comunicati stampa

Covid: fine dell’emergenza sanitaria. I familiari delle vittime: “Giusto andare avanti ma doveroso accertare le responsabilità”

Il Comitato tecnico dell’Oms, per tramite del direttore generale Tedros Ghrebreyesus, “ha raccomandato la fine dello stato di emergenza e questa indicazione è stata accolta” di fatto dichiarando la fine dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid19. Lo stato di emergenza sanitaria internazionale era stato dichiarato il 30 gennaio 2020.

“Questo è un momento da celebrare – ha detto Ghebreyesus – ma è anche un momento per riflettere. Ora abbiamo strumenti e tecnologie per prepararci a pandemie meglio e riconoscerle prima, ma globalmente una mancanza di coordinamento potrebbe inficiare tali strumenti. Sono state perse vite che non dovevano essere perse, promettiamo ai nostri figli e nipoti che non faremo mai più gli stessi errori.”

Le dichiarazioni dei massimi vertici dell’Oms non sono passate inosservate ai familiari delle vittime del Covid19 riuniti nella Associazione #Sereniesempreuniti.

“La pandemia è finita con 20 milioni di morti stimati dall’OMS. Ci inchiniamo con rispetto alla memoria di tante vittime – dichiarano dal direttivo -. La vita va avanti. Resta il carico di dolore che il Covid ha lasciato nella vita di tante famiglie e che oggi più che mai si rinnova. È nostro preciso dovere non dimenticare quello che è successo, cercare la verità, accertare le responsabilità e avere fiducia nella giustizia”.

Alla luce di questa notizia, assumono ancora più valenza i prossimi eventi che vedono l‘Associazione impegnata sul piano giudiziario e di testimonianza. 

È atteso infatti per il 10 maggio a Brescia l’interrogatorio di Giuseppe Conte e Roberto Speranza nell’ambito delle procedimento penale avviato dopo le chiusura delle indagini condotte dalla procura di Bergamo

Il 17 maggio l’avvocato Consuelo Locati, del team dei legali che supporta i familiari, interverrà presso la sede italiana del Parlamento europeo all’interno di un evento di valenza internazionale proprio per riflettere sulle lezioni apprese durante la recente pandemia. Mentre per il 24 maggio a Roma è prevista la prima udienza della causa civile intentata da più di 650 familiari contro le istituzioni nazionali e regionali.

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