La7 torna sulla gestione della pandemia. I familiari delle vittime di #Sereniesempreuniti: “Le responsabilità ci sono, le dimostriamo noi”
La puntata di giovedì 8 dicembre di Piazzapulita (La7) è tornata a parlare della gestione della pandemia da Covid19 in bergamasca con un’inchiesta del giornalista Alessio Lasta che ha affrontato le responsabilità sia sul piano regionale che governativo. Una seconda puntata, dopo quella di una settimana fa, che riporta le istanze dei familiari delle vittime del Covid19 sul grande schermo.
I componenti dell’associazione #Sereniesempreuniti, unica associazione che da due anni e mezzo sta portando avanti la battaglia legale sia in sede penale che in quella civile, devono evidenziare come si sia parlato dei due procedimenti giudiziari in corso senza un coinvolgimento dell’Associazione e dei legali che in questi anni hanno portato alla luce molti dei documenti e delle analisi citate durante la trasmissione.
“Corrado Formigli ha esordito dicendo che si fa fatica a trovare qualcuno che parli di quel periodo e delle responsabilità e ciò è falso – spiegano i componenti del direttivo dell’Associazione -. Noi tutti, insieme al nostro team legale, ci battiamo infatti da oltre due anni per ostacolare l’omertà che ha da subito riguardato la vicenda e portare alla luce documenti e fatti che la politica e le istituzioni tutte non vogliono tramandare”.
L’associazione #Sereniesempreuniti rappresenta 630 familiari delle vittime che hanno intrapreso la causa civile presso il Tribunale di Roma proprio contro Regione Lombardia e contro il Governo, che vedrà una nuova udienza a gennaio 2023. I familiari inoltre hanno raccontato le loro drammatiche storie nel libro “Quello che resta di una vita”, uscito nel marzo 2022.
“In questi due anni e mezzo di lavoro incessante – continuano – abbiamo fatto, soprattutto attraverso i nostri legali, numerosi accesi agli atti, abbiamo portato all’attenzione mediatica documenti inediti, non solo sulla gestione della pandemia, ma anche su quello che doveva essere fatto a livello di preparazione come previsto sia dalle normative internazionali che dai protocolli nazionali e regionali. Abbiamo organizzato manifestazioni (in foto a luglio 2021, Bergamo), convegni, abbiamo coinvolto le forze politiche regionali e nazionali, facendo appello anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le responsabilità sono individuabili sia sul piano penale che civile proprio grazie alle migliaia di carte scritte e di documenti depositati, molti dei quali confluiti nelle recenti opposizioni che i nostri legali stanno facendo alle richieste di archiviazioni di alcuni tribunali lombardi. Responsabilità che non possono essere pacificate con la trita e ritrita giustificazione dello tsunami improvviso: oggi più che mai, a fronte di tutta la documentazione acquisita, le responsabilità ci sono e sono inconfutabili. Noi continueremo su questa strada, dando tutte le informazioni e spiegazioni ai cittadini o familiari che si mettessero in contatto con noi”. Chi volesse contattare i familiari o i loro legali lo può fare scrivendo a stampa@familiarivittimecovid19.it. Maggiori infowww.familiarivittimecovid19.it.