Comunicati stampa

Covid, chiesta archiviazione caso di Alzano. I familiari delle vittime: “Ha ancora senso crederci” 

All’indomani della notizia che riguarda la richiesta di archiviazione per l’inchiesta Covid per competenza territoriale della Procura di Bergamo sul “caso dell’ospedale di Alzano Lombardo”, in provincia di Bergamo, i familiari delle vittime del Covid19 dell’Associazione #Sereniesempreuniti tornano a far sentire la propria voce, come non hanno mai smesso da oltre 4 anni a questa parte.

Qualche giornale ha menzionato la richiesta di archiviazione come un “resa dei conti” come se anche la Procura madre della maxi indagine chiusa a marzo 2023 non credesse più nel lavoro svolto e nei reati individuati.

Non è così secondo i familiari che, dal direttivo commentano: “Il capitolo sull’ospedale di Alzano Lombardo è stato la matrice della maxi inchiesta che ha poi portato ad individuare responsabilità apicali nella gestione della pandemia che hanno riguardato Ministeri, la presidenza del Consiglio e altissimi funzionari. Tutti archiviati dal Tribunale dei Ministri di Brescia, contro cui non si può fare opposizione. Perciò crediamo che la richiesta di archiviazione in merito ai reati di epidemia colposa e omicidio colposo nei confronti di Francesco Locati, allora direttore generale dell’Asst Bergamo Est, del direttore sanitario Roberto Cosentina e di Giuseppe Marzulli, ex direttore medico, sia abbastanza logica. Restano però in piedi altri filoni della maxi indagine di cui continuiamo a fare memoria perché per noi ha ancora senso crederci. Anzi, insieme ai nostri legali, non abbiamo mai smesso di crederci”. 

“Attendiamo la notifica della richiesta di archiviazione a quelli tra i familiari che sono stati individuati come persone offese; cioè che avevano presentato l’esposto nel 2020 – commenta Consuelo Locati, del team dei legali -. Costoro hanno chiesto di essere notiziati di un’eventuale richiesta di archiviazione. Si tratta comunque di un filone residuale marginale rispetto a quello più importante e fondamentale riguardante il piano pandemico e il falso che ancora non è stato archiviato e per il quale è stata fissata l’udienza di discussione a Roma il 20 giugno. Pertanto è chiaro che non possa essere paragonata, ad esempio, la posizione del dottor Marzulli con quella di chi ricopriva incarichi o funzioni ministeriali o equiparate”.

Il 20 giugno prossimo dunque al Tribunale Penale di Roma si discuterà l’opposizione all’archiviazione promossa dal team dei legali che segue i familiari, in merito ai reati i falso nelle autodichiarazioni e in merito al mancato adeguamento del piano pandemico nazionale. 

Ciò grazie agli atti depositati dal team dei legali che sono stati accolti dal Gip. 

Indagati per il mancato adeguamento del piano pandemico: Giuseppe Ruocco, Raniero Guerra, Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino. Per il falso nelle autovolatuzioni inviate all’OMS e alla Commissione Europea Raniero Guerra, Claudio D’Amario, Francesco Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio. 

Inoltre parrebbe ancora pendente il procedimento inviato a Milano dal Tribunale dei Ministri con sentenza  n.2/2023 per la mancata attuazione e mandato adeguamento del piano pandemico regionale.

La partita giudiziaria, dunque, è ancora aperta. Sia quella penale ma anche quella civile: la prossima udienza, al Tribunale Civile di Roma, è fissata il 5 giugno. 

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